RINASCIMENTO VS. BARROCO
BREVE INTRODUZIONE DEL RINASCIMENTO
Il teatro rinascimentale è nato dallo studio dei classici greci e latini tra la fine del XV e il principio del XVI secolo. In questo periodo si assiste ad un fenomeno di rinascita del teatro, preparata dalla lunga tradizione teatrale medioevale che si era manifestata nelle corti, nelle piazze e nelle università in molteplici forme, dalla sacra rappresentazione fino alle commedie colte quattrocentesche. Col rinascimento italiano si afferma il teatro erudito con scene improvvisate, davanti ad un pubblico raffinato. Il tema centrale è la riscoperta del mondo e dell’uomo nei loro valori immanenti, naturali e laici, contro la trascendenza della concezione medioevale.
Il Rinascimento fu l'età dell'oro della commedia italiana, soprattuto grazie al recupero e alla traduzione nelle diverse lingue volgari da parte degli umanisti di numerosi testi classici greci e latini. Iniziarono qui i generi sviluppati e proposti del teatro rinascimentale che furono la commedia, la tragedia, il dramma pastorale e, in seguito, il melodramma, i quali ebbero una notevole influenza sul teatro europeo del secolo. Ma si continuò anche nella tradizione medievale della Sacra rappresentazione che ebbe numerosi esponenti anche nel corso del Rinascimento.
Il teatro diviene divertimento di signori e di principi, di cardinali e addirittura di papi ma senza escludere il gran pubblico. I suoi interpreti sono gentiluomini, accademici ed studenti; si tratta sempre di attori dilettanti. D’altra parte, gli spettacoli del genere sono promossi da mecenati o da enti culturali, come accademie.
Nella prima metà del XVI secolo si sviluppò un nuovo fenomeno, che vide l'apparizione degli attori professionali, cioè, comici dell'arte. Questi, avevano avuto un enorme successo in quasi tutti i paesi d'Europa, erano metodicamente esperti nella loro arte (doti mimiche, acrobatiche, coreografiche, musicali...) e conseguirono la massima fama nella cosiddetta commedia improvvisa, dove i personaggi erano stilizzati in altrettanti tipi fissi, o maschere.
D’altra parte, furono importanti i cambiamenti apportati alla rappresentazione teatrale dal Rinascimento. Uscendo dalla monotonia del Medioevo, le rappresentazioni avvenivano in luoghi teatrali appartenenti alla più alta nobiltà, almeno in principio, infatti successivamente le rappresentazioni e le interpretazioni erano affidate interamente alle emergenti scuole teatrali. Nei palazzi principeschi, i pittori e gli architetti contribuivano alla nascita della coreografia teatrale, arricchendo di fregi tipicamente barocchi, stile in affermazione, i teatri di corte.
INTRODUZIONE DEL BARROCO E PARAGONE COL RINASCIMENTO
Il teatro è arte barocca per eccellenza: è l'arte dello spettacolo e dell'illusione, il gioco del ruolo e della maschera, l'espressione artistica che rappresenta i conflitti che pervadono l'animo umano. Il teatro barocco è nato all'inizio del XVII secolo per filiazione dalla tragedia del rinascimento. I testi drammatici cominciarono a perdere il primato nei teatri cortigiani dove si preferiva l'effetto scenico e rappresentazioni come il balletto, appena giunto dalla Francia. In questo periodo l'Italia aveva perso il primato teatrale, nonostante i fasti delle rappresentazioni cortigiane.
Un aspetto notevole del barocco è dato dal teatro, specialmente in Francia e in Italia: la ricerca di sensualità, di passioni scatenate, di scene orrende, di effetti mirabolanti, di sorprese. È evidente uno sviluppo di motivi del teatro del Rinascimento (per influsso di Seneca) nello studio delle passioni e nella ricerca di effetti violenti, macabri o immorali. Tipiche opere teatrali barocche sono l'Ermenegildo di Emanuele Tesauro in Italia e in Francia, Scédase di A. Hardy, Charite di Poullet, La Machabée di Virey du Gravier e Saint Vincent di Boissin de Gallardon.
All'effetto visivo s'accompagna il linguaggio barocco dei personaggi sulla scena, mentre in opere più alte, con un linguaggio penetrante, seppure imaginifico, il tema centrale appare spesso nel gioco dei contrasti tra finzione e realtà, fra sogno e vita.
D’altra parte, la letteratura barocca si oppone alla tradizione rinascimentale basata su regole codificate, come la regolarità, la misura e l'equilibrio, proponendo invece la ricerca del meraviglioso, la libera invenzione, il gusto del fantastico. Viene meno il pensiero umanistico-rinascimentale che si fondava sul riconoscimento della dignità dell'uomo e sulla fiducia nella corrispondenza armoniosa tra uomo e universo. Le forme pastorali e mitologiche utilizzate indicano da una parte il tentativo di approfondire il mondo fantastico come specchio del reale ma anche dell'inverosimile, e dall'altra invece la formazione di una nuova realtà mondana che non è capace di penetrare autenticamente nel tessuto di costume.
A causa delle scoperte scientifiche e geografiche che alterano la dimensione del mondo e del cosmo noto, si troviamo una distinzione tra uomo e universo. Per quello, la letteratura barocca tende a manifestare il senso di precarietà e di relativismo delle cose note e dei loro rapporti, quindi, le due facce della letteratura barocca sono la ricerca di una realtà sfuggente ed imprecisa e la manifestazione di una delusione per il mondo concreto, e di una necessità di evadere verso un mondo illusorio.
La finzione è il tratto fondamentale del genere letterario ed artistico: l'uomo è un insieme di maschere diverse che usa dipendendo di ogni occasione; realtà ed illusione si intrecciano e si confondono l'uno con l'altro. Si possono citare alcuni esempi come: La vita è sogno di Calderón de la Barca, 'Amleto di William Shakespeare e Don Chischiotte di Miguel de Cervantes.
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