INIZIO
1. Rinascimento: contesto e ideologia
2. Rinascimento europeo
3. Rinascimento vs Barroco
4. Teatro rinascimentale
5. Commedia
6. Dramma pastorale
7. Tragedia
8. Altri generi

ALTRI GENERI

LA SACRA RAPPRESENTAZIONE RINASCIMENTALE

Durante il Rinascimento la produzione di teatro sacro non s'interruppe ma ebbe una fioritura rilevante che traghettò i temi religiosi anche nelle corti italiane fra il Quattrocento e il Cinquecento. Questo genere si affermò principalmente a Firenze con la presenza di importanti autori come Feo Belcari e Lorenzo de' Medici (‘400) e con Giovanni Maria Cecchi (‘500), anche se diffuso in tutta Europa.

Nonostante ciò la maggior parte delle sacre rappresentazioni rinascimentali rimase in forma anonima come era nella consuetudine medievale. Così rimasero anonimi gli autori dell' Ascensione, recitata nella Chiesa del Carmine di Firenze e quella dell' Annunciazione nella Chiesa fiorentina di San Felice in Piazza allestite per il Concilio di Firenze (1438-1439) e apparate da Filippo Brunelleschi nella sua inconsueta veste di scenografo.

Queste rappresentazioni erano scritte per le Confraternite fiorentine dei giovani, la più popolare fu la Rappresentazione dei Santi Giovanni e Paolo scritta dal Magnifico nel 1491 per l'entrata del figlio Piero nella Compagnia del Vangelista. Per la stessa Compagnia il Cecchi, quasi ad un secolo di distanza nel 1589, scrisse L'Esaltazione della Croce; a testimonianza che anche alla fine del Rinascimento questo genere sacro era tuttora vitale gradito dal popolo e dalla corte medicea.

IL MIMO

La tradizione dei giullari e dei guitti non andò perduta, permettendone la perpetrazione grazie ai buffoni di corte e ai mimi. I loro lavori non si destavano in alcun modo alla tradizione latina, distaccandosi così dalle forme di spettacolo contemporanea e presentando moduli che in parte confluiranno nella Commedia dell'Arte. È tuttavia errato prendere in considerazione le buffonate e le burlesche come il contraltare della letteratura teatrale colta: i temi dei giullari e dei mimi del Quattrocento sono gli stessi dei loro antecessori, incastrati in una sceneggiatura umile e breve, nella quale i temi della città si mettono a confronto con quelli del villano, che diviene punto di riferimento della burla e del beffeggio.

IL TEATRO EBRAICO A MANTOVA

Una peculiarità del teatro rinascimentale fu la presenza di una figura come quella di Leone de' Sommi, israelita di religione, condusse, per conto del duca di Mantova, il teatro della Compagnia degli ebrei dal 1579 al 1587, componendo egli stesso un dramma, intitolato Magen Nashìm. Questro dramma provocò disgusto tra i rabbini italiani del Cinquecento, che gli imputavano di aver utilizzato la lingua degli antenati per il diletto di principi gentili (ovvero non ebrei).


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